Storia, arte e cultura

Incisioni rupestri

Descrizione

L’insediamento umano nella zona di Capo di Ponte iniziò intorno 4000 a.C., quando un popolo di cacciatori scelse quest’area ricca di selvaggina per il proprio insediamento. Nell'età del Ferro (1000 a.C.) furono scoperti alcuni giacimenti di metallo, che richiamarono l’interesse commerciale di altri popoli.

La prima area a essere abitata fu quella di Cemmo; la motivazione dell’utilizzo antropico del territorio di Cemmo è sicuramente da ricollegare alla sua collocazione geografica e morfologica per molti aspetti unica. Tale ricchezza morfologica deve essere stata avvertita anche dalle antiche popolazioni camune, che proprio qui localizzarono una delle funzioni più importanti per la loro comunità, trasformando i boschi e le rocce di questo territorio nei luoghi del rito collettivo legato all’attività di incisione. Migliaia di figure incise sulla roccia raccontano ancora oggi dei miti di queste antiche popolazioni.

Alla fine del '200 prese sede a Cemmo il podestà della Valle, con funzioni di amministrazione della giustizia. Agli inizi del '300 Cemmo era a capo della contea più popolosa della Valle. Nei forni fusori di Cemmo si lavorava un tempo il minerale di ferro proveniente dal Monte Concarena e dalla Valle di Scalve.

E' ricordato il pittore Giovanni Pietro da Cemmo, frate agostiniano nato nel 1486, che operò in tutta la Lombardia, importandovi influssi artistici derivati da un suo soggiorno padovano.

Incisioni rupestri

Il territorio del Comune di Capo di Ponte è l’epicentro mondiale delle incisioni rupestri. Questi importanti documenti sono la manifestazione della presenza dell’uomo, che sin dal V millennio a.C. si è insediato in Vallecamonica e ha iniziato a pregare tramite le incisioni rupestri. A questo punto una domanda sorge spontanea: perché così tanta concentrazione nel territorio di Capo di Ponte? Le risposte sono molteplici: il clima, che in questa zona è molto più mite rispetto al resto della Vallecamonica; la zona in se stessa, ricca di promontori pianeggianti, posto ideale per costruire insediamenti sicuri; e ultimo, ma non per importanza, un fenomeno molto affascinante, quello dello "Spirito del Monte". Due volte l’anno, all’inizio della primavera e all’inizio dell’autunno, il sole, complici i due monti che sovrastano il territorio Capontino, "Concarena" e "Pizzo Badile", proietta al mattino (Pizzo Badile) e alla sera (Concarena) un’ombra nel cielo che gli antichi camuni non potevano spiegarsi se non come una manifestazione soprannaturale. Dopo questa breve illustrazione molto generale sulle incisioni rupestri andiamo a scoprire dove è possibile visitare le più importanti e più accessibili rocce.

Da visitare sicuramente è il Parco Nazionale delle incisioni rupestri di Naquane, situato nella parte bassa del versante sinistro del capoluogo. Contiene più di 100 rocce incise, tutte ben accessibili, anche grazie a delle passerelle e a percorsi prestabiliti, fondamentali per la ricostruzione del ciclo culturale camuno, notevolmente ricche sia sotto l’aspetto cronologico (tutti i periodi sono documentati ad iniziare dal Neolitico), sia sotto l’aspetto tipologico, al punto da far ritenere questo settore un’area particolarmente significativa per le comunità preistoriche.

Di notevole importanza sono anche i due massi di Cemmo, localizzati in un piccolo avvallamento, racchiuso tra Cemmo e Capo di Ponte, denominato "Pian delle Greppe". Riportano rappresentate tutte le componenti della vita di un tempo, e sono stati i primi due a essere studiati a inizio secolo.

Altre aree incise, anche se meno accessibili, sono: la zona di "Bedolina" sulla strada comunale di Pescarzo (1 km dall’abitato di Cemmo); "Seradina" raggiungibile dal sentiero dietro il Cimitero di Cemmo; la "Zurla", difficilmente raggiungibile.

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento
16 agosto 2022